Come calcolare la distanza ottimale da una TV HD Ready e Full HD

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Molto spesso ci si chiede quale sia la distanza ottimale per ottimizzare la visione delle nostre bellissime TV LCD HD Ready e Full HD... cerchiamo di fare un pò di luce sulla questione!

Tenendo presente che:

1” equivale a 2,54 cm

Per i Televisori HD Ready la formula da applicare sarà:

(Diagonale x 2,54) x 2,3

Per i Televisori FullHD la formula da applicare sarà:

(Diagonale x 2,54) x 1,5

Per esempio se volessimo calcolare la distanza ottimale per un TV 42” HD Ready avremo:

(42 x 2,54) x 2,3 = 245,36 cm (2 metri e 45,36 cm)

mentre per un TV 42" Full HD il calcolo da effettuare sarà:

(42 x 2,54) x 1,5 = 160,02 cm (1 metro e 60,02 cm)

Ho realizzato una pratica tabella con i principali tagli di pannelli TV in commercio per un rapido calcolo:

Il calcolo per ricavare la distanza che permette la visione migliore deriva dal fatto che il livello minimo di risoluzione dell’occhio umano per la percezione di due punti come distinti è stato studiato e standardizzato nella distanza equivalente di 1/60 di grado.

In teoria l’occhio umano ha la capacità di risolvere due punti posti a 1/60 di grado di distanza tra loro e quindi questa misura rappresenta l’angolo visivo minimo entro il quale l’occhio è in grado di distinguere i pixel che poi formano la matrice del pannello TV LCD o plasma.

Una cosa importante da ricordare è che più si supera la distanza ottimale e meno vengono sfruttate le peculiarità della nostra televisione, in pratica con un tv fullHD da 32'' e la guardate da più di 2 metri la vedrete peggio che se fosse un HD Ready e non Full!

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TV LCD e Plasma: Guida alla scelta migliore

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Quali sono i fattori da prendere in considerazione per scegliere la TV che meglio si adatta alle nostre esigenze? Analizziamoli dettagliatamente:

Il formato si riferisce alle dimensioni dello schermo, la cui misura corrisponde a quella della diagonale ed è convenzionalmente espressa in pollici (in inglese inches e simboleggiati dalle virgolette. Es. 26”).
Gli schermi delle TV HDTV partono da 14” LCD, sebbene esistano schermi più piccoli che però sono destinati a TV, lettori DVD-DivX e altri dispositivi rigorosamente portatili.
In genere oltre i 35” si trovano solo televisori al plasma, che possono superare i 50”; in questo caso gli alti prezzi non li rendono di certo accessibili al mercato consumer. Anche le loro dimensioni, che eccedono proporzionalmente i 127 cm dei 50”, non sono facilmente compatibili con gli spazi casalinghi.
Riferendosi ai televisori, con il termine formato si indica anche il formato televisivo, composto da due numeri che indicano rispettivamente la larghezza e l’altezza dello schermo in rapporto tra loro. Ai formati 4:3 e 16:9 comunque è dedicato uno dei capitoli successivi.

La risoluzione è misurata ed espressa in pixel e descrive la capacità di mostrare il maggior numero di pixel sullo schermo sia in orizzontale che in verticale ed è data numero di pixel orizzontali x numero di pixel verticali.
Non bisogna cadere nell’errore per cui l’alta risoluzione favorisce la maggiore definizione delle immagini poiché aumentare la risoluzione fa diminuire la grandezza delle stesse.
Il formato dello schermo e la sua risoluzione devono essere compensati per evitare problemi di visualizzazione, per questo si parla di risoluzione ottimale, data anche dal passo tra i pixel. Misurato in millimetri, più il passo è basso più le immagini sono ben definite.

Il tempo di risposta è dato dal tempo che i pixel impiegano per passare dallo stato attivo a quello non attivo, in poche parole da accesi a spenti, e si misura in millisecondi (ms).
Tempi di risposta lenti, vale a dire oltre i 16 ms, provocano una cattiva qualità delle immagini, specialmente se in movimento (es. scene di azione), e causano il cosiddetto effetto scia: i cristalli liquidi devono mantenere la posizione indotta quanto più possibile, ma la lentezza a cui riescono a perdere luminosità è deleteria per la qualità delle immagini che si percepiscono come se fossero sottoposte a effetti di dissolvenza.

L’angolo di visuale denota l'intervallo di angolazione in cui la visualizzazione è compresa entro limiti accettabili quali buone prestazioni di visuale frontale, luminosità adeguata e rapporto di contrasto 5:1, che corrispondono al massimo angolo di visuale in cui uno schermo è visibile dall’osservatore.
La misurazione dell’angolo di visuale è segnalata da due parametri, ovvero l’angolo di visuale orizzontale (sinistro-destro) e quello verticale (alto-basso).
Di norma uno schermo LCD ha un angolo di visuale orizzontale e verticale che si aggira intorno ai 170°.

La formula cd/m², che a tanti appare misteriosa, è il rapporto di candele al metro quadro e si riferisce alla luminosità, criterio che designa la brillantezza dei colori. Valori bassi di luminosità non sono adeguati perché le immagini risulterebbero sbiadite e dai colori poco vivaci.
È pur vero che sulle schede tecniche dei televisori al plasma compaiono valori molto alti di luminosità (es. 1300 cd/m² contro i 500 cd/m² di una TV a cristalli liquidi), ma la quantità nominale non sempre fa la vera differenza, tanto che televisori LCD con 450-550 cd/m² emettono una luminosità spesso maggiore di TV al plasma che oltrepassano i 1200-1300 cd/m².

Infine il rapporto di contrasto si focalizza sulla trasmissione della luce tra pixel chiari e pixel scuri, quindi tra colori più chiari e colori più scuri che lo schermo è in grado di visualizzare.
Una maggiore tollerabilità ai diversi tipi di illuminazione (es. lampadina incandescente, alogena, ecc.) dell’ambiente in cui la TV è collocata e una più alta capacità di riprodurre le tonalità di colore sono dovute a rapporti di contrasto elevati.

Articolo tratto da qui
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Differenze tra TV LCD e Plasma

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Plasma e LCD sono due tecnologie ancora in piena evoluzione e con margini di miglioramento, come dimostrano i passi in avanti compiuti ogni anno dalle più importanti aziende del settore.
Attualmente entrambe le tipologie di pannelli stanno puntando a ottenere un livello del nero paragonabile a quello dei vecchi tubi catodici, visto che da questo valore dipende la profondità dell’immagine, la corposità dei colori e il contrasto.

Plasma: miglioramento del filtro superficiale del colore posto davanti al pannello e miniaturizzazione della struttura delle singole celle.

LCD: passaggio dall’illuminazione con le classiche lampade a quelle a LED. La retroilluminazione dinamica (o local dimming) permette di accendere o lasciare spente a led ben precisi dello schermo, ottenendo così zone veramente scure dove necessario, senza compromettere la luminosità in altre porzioni del quadro.

Elettronica: gli investimenti maggiori coinvolgeranno tutta la sezione di elaborazione del segnale video. Con il passare del tempo, negli ultimi anni, dal video in definizione standard a quelle in alta definizione le informazioni da calcolare del processore video sono cresciute di sei volte, più di quanto l’attuale tecnologia di elaborazione su vasta scala sia in grado di sopportare (secondo la legge di Moore infatti la potenza di calcolo nel settore dell’elettronica raddoppia ogni diciotto mesi). Nel prossimo futuro saranno quindi circuiti di elaborazione delle indagini integrati nei televisori (plasma o LCD) a fare la differenza.

HD e Full HD: perché uno, perché l’altro
Con il termine “alta definizione” non si identifica un’unica risoluzione video ma un minimo di linee orizzontali, per la precisione 720 in modalità progressiva, che il televisore deve essere in grado di visualizzare.
Benché pannelli possano avere svariate risoluzioni i formati dell’alta definizione sono due: HD 720p e quello Full HD 1080i. La lettera possa dopo il numero identifica invece il metodo di scansione del quadro: “p” sta per progressiva, “i” sta per interlacciato.

La stagione progressiva è migliore poiché mostra l’intero fotogramma in un unico passaggio mentre la scansione interlacciata suddivide il fotogramma in due semiquadri composti uno dalle linee pari e l’altro dalle linee e dispari. Mostrati in rapida sequenza i due semiquadri risultano i nostri occhi come un’immagine unica, ma è comunque percepibile dello sfarfallio del quadro.

Il massimo della qualità visiva si ottiene con la versione 1080p, pienamente compatibile con il film Blu Ray e HD DVD, che risulta sei volte più definita rispetta la definizione Standa (0.3 mega pixel contro 2 mega pixel).

Gli schermi a plasma funzionano secondo un principio simile a quello dei tubi fluorescenti: un gas rarefatto, dopo essere stato sigillato tra due pannelli, viene attraversato dal passaggio di corrente continua, che ne muta lo stato facendolo diventare plasma, ovvero un gas composto da elettroni liberi e ioni positivi.

Il movimento di questi elementi provoca scintille di luce, che non diventano visibili (in quanto ultraviolette) se non ricoprendo la superficie interna dei pannelli con una polvere, chiamata anche fosforo, che fa da “scintillatore”. In uno schermo a plasma ogni pixel è costituito da tre microscopiche cavità, una per ogni colore primario RGB, contenenti dei gas rarefatto (Xeon). Al passaggio della corrente e il gas viene messo in moto, colpisce la scintillatore del colore appropriato e quindi la luce colorata viene diretta verso uno schermo per comporre l’immagine finale.

Caratteristiche e differenze

Caratteristiche di un tv al plasma sono:

» Ampia gamma cromatica
» anti o angolo visuale
» neri profondi
» elevato contrasto
» facilità a realizzare pannelli di grosse dimensioni
» consumo per un 42 pollici (Philips PLASMA 42PF5320 Widescreen): 450 W

I pixel che compongono il pannello LCD (liquid cristal display), a differenza del plasma, non emettono alcuna luce, ma sono anch’essi costituiti da tre sotto-pixel corrispondenti e rispettivi colori primari RGB. Gli LCD funzionano infatti come selettore: la luce emessa dall’apparato di retroilluminazione presente dietro il pannello passa attraverso il cristallo liquido e viene colorata da un filtro in base al colore primario che si deve far passare verso lo schermo, regolando elettronicamente la quantità di luce a seconda dell’intensità di rosso, verde e blu che si deve emettere.

Caratteristiche di un tv LCD sono:

» Elevata luminosità
» facilità nel raggiungere risoluzioni full HD anche con schermi di taglio medio/piccolo
» nessuno sfarfallio dell’immagine
» elevata nitidezza
» nessun problema di stampaggio dello schermo (burn-in)ù
» consumo per un 42 pollici (Philips 42PFL7962D full hd): 170 W

Consumi

In un’inchiesta pubblicata dalla rivista AF Digitale sono stati misurati i consumi di alcuni TV LCD e al plasma: si è evidenziata una notevole variabilità, passando da 0,25 W a poco meno di 0,50 W per pollice quadrato. Più in generale, un televisore da 100 W in funzione per 4 ore al giorno ed in stand-by per le restanti 20 consuma mediamente 235 kWh annui, contro i 130 di un TV acceso 4 ore e completamente spento per le restanti (fonte: Rapporto CEIS, Tor Vergata).
fonte: internet; MediaWorld Magazine, nov.07/apr.08

Secondo la rivista Club3 (feb.’09) “Gli ambientalisti inglesi sono stati i primi a lanciare l’allarma, ma anche i primi ad essere ascoltati: dopo aver segnalato quanto siano inquinanti ed energivori i televisori al plasma, il governo del Regno Unito sarebbe orientato a metterli al bando. A parità di schermo un televisore al plasma consuma 4 volte di più di uno a cristalli liquidi.”

Articolo tratto da qui
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Opera 10.00 versione Finale disponibile

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Rilasciata la versione finale di Opera 10 con grafica rinnovata, rinnovato anche il motore di rendering grafico ed altre diverse nuove funzionalità fra le quali la nuova tecnologia per velocizzare la navigazione Opera Turbo, una nuovissima e praticissima barra di gestione delle schede aperte ridimensionabile e personalizzabile.
Potrete scaricare il browser sul sito ufficiale di Opera
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Sony distribuirà per primo il browser Chrome di Google

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Google conclude il primo accordo per la distribuzione di Google Chrome con un produttore di hardware.

Si tratta di Sony, che in base quanto a concordato tra i due giganti, spingerà di default sui suoi PC Vaio il browser di Google.

Google ha confermato che i prossimi modelli di PC Sony "tiferanno" per Chrome ed ha inoltre aggiunto di essere in procinto di siglare accordi simili con altri produttori di hardware.

Mountain View ha definito questo tipo di accordo "sperimentale" e facente parte di un più ampio piano di azione teso ad aumentare il numero di utenti del software di browsing, attualmente limitato a un 2% dei navigatori, lontanissimo dal 68% di Internet Explorer.


Articolo tratto da qui

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Inchiesta Prezzi SMS: Sono i Virtuali i più economici

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Sim Card

Nelle ultime settimane si è parlato molto di tariffe telefoniche e soprattutto dei costi elevati per l’invio di SMS nel nostro Paese. Quello che fa più discutere è come, in special modo gli operatori di rete nostrani (Tim, Vodafone, Wind e 3 Italia) continuino a tariffare l’invio di un singolo SMS fino a 15 centesimi di euro, quando con la nuova direttiva europea gli stessi, inviati in roaming tra i Paesi membri dell’UE non costino oltre gli 11 centesimi. A tal proposito abbiamo fatto una piccola ricerca e confrontato i prezzi offerti dai MVNO italiani (che ricordiamolo, operano in Italia grazie a degli accordi ‘commerciali’ con i gestori di rete che decidono condizioni e soprattutto i prezzi, che non sono naturalmente quelli “al costo” di quest’ultimi) e alcuni MVNO Europei.

La nostra ricerca si è basata sui normali profili tariffari attivabili dal cliente su SIM prepagate, senza canoni mensili e senza prendere dunque in considerazione eventuali opzioni o promo “ad hoc”. I due operatori mobili virtuali con il maggior numero di utenti (PosteMobile e CoopVoce) offrono SMS verso tutte le direttrici a 12 centesimi ad invio. Si mantengono sui 12 centesimi ad SMS inviato anche Tiscali Mobile, ERG Mobile e Noverca. La ‘maglia nera’ – con i prezzi più alti – va ai virtuali che si appoggiano alla rete di 3 Italia, dove sia 50&PiùNet, Lycamobile e Smart Pinoy addebitano per ogni SMS inviato a numeri di cellulari nazionali ben 15 centesimi di euro (a cui si aggiunge anche Daily Telecom Mobile, quest’ultimo però su rete Vodafone). A-Mobile e Telepass Mobile, entrambi su rete Wind, offrono SMS a 10 centesimi ad invio, mentre le tariffe più basse le riscontriamo con Mtv Mobile (8 centesimi di euro per Sms Inviato con profilo Mtv Mobile GO) e UNO Mobile (9 centesimi ad invio per il piano ‘UNO Mobile 9′, contro i 12 centesimi del profilo ‘Senza Scatto’).

Articolo tratto da qui

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Eutelia: dal nuovo Piano Industriale anche un futuro come MVNO

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Nell’ultima relazione finanziaria semestrale di Eutelia (al 30 giugno 2009) e pubblicata tramite comunicato stampa in questi giorni dalla società, si legge che il Consiglio di Amministrazione ha, tra l’altro, deciso di uscire, entro il 2009, dal settore dell’IT, attraverso un mix di cessioni e di ricorso agli ammortizzatori sociali per recuperare redditività sulle stesse aree in cessione. Allo stesso tempo il Consiglio di Amministrazione ha elaborato e approvato l’aggiornamento del Piano Industriale finalizzato a fissare gli obiettivi industriali ed economici del riposizionamento di Eutelia sul core business delle Telecomunicazioni. I punti su cui tale piano si basa e sui quali si incentrerà l’evoluzione della futura gestione sono i seguenti:
Focalizzazione nel settore delle TLC a maggiore redditività, sia sul mercato Retail che su quello Wholesale, Corporate e PMI, tramite l’offerta di servizi dedicati (reti integrate voce dati);
Rafforzamento della posizione sul mercati Wholesale internazionale e prepagato;
Contrattualizzazione e startup attività Operatore MobileVirtuale;
Capitalizzazione dei trend di crescita nel settore PMI dei servizi VoIP;
Sviluppo di sinergie in ambito infrastrutturale con i nuovi soggetti del mercato italiano delle TLC (operatori Wimax e Operatori mobili virtuali);
Rafforzamento della posizione nel mercato wholesale, integrando l’offerta con soluzioni applicative e di data center;
Diminuzione dei costi operativi anche attraverso la razionalizzazione delle sedi aziendali.
Come avrete notato dalla voce evidenziata, Eutelia sembra questa volta decisa a debuttare nel mondo della telefonia mobile come operatore virtuale e potrebbe diventare un futuro diretto concorrente di Tiscali e Fastweb (che operano rispettivamente su rete Tim e 3 Italia). Non ci resta che aspettare gli sviluppi e scoprire su quale operatore di rete si appoggerà.


Articolo tratto da qui

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